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I Forti di Mestre | Presentazione
 
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Collezione di immagini e documenti sul campo trincerato

Forti
Presentazione

Dopo aver assicurato per sempre ai cittadini la possibilità di visitare i forti del Campo Trincerato di Mestre, acquisendoli in proprietà e predisponendo una apposita cartellonistica in fase di installazione, l'Amministrazione ha voluto garantire a tutti la possibilità di seguire dei percorsi virtuali che raccontano i forti attraverso i documenti fotografici, progettuali, normativi e perfino promozionali e turistici.

La condivisione dei materiali e delle informazioni, qualunque ne sia il contenuto, purché affidabile e possibilmente validato, è la nuova frontiera dell'apprendimento, fondato sulla costruzione collettiva della conoscenza e sulla possibilità di confrontare le diverse interpretazioni che riflettono la naturale complessità della realtà, dandone un livello di conoscenza più avanzato.

La scelta di mettere a disposizione di tutti una piattaforma nella quale chiunque, a cominciare dall'Amministrazione Comunale, possa far convergere porzioni di questo sapere mettendo a disposizione immagini, documenti ed ogni genere di materiale sui Forti del CTM persegue proprio questo obiettivo.

L'Amministrazione vuole infatti mettere in rete le conoscenze, far circolare le informazioni, incrementare la consapevolezza e la sensibilità di tutti verso il proprio territorio ed in particolare verso un simbolo della cultura e della storia locale qual è appunto il Campo Trincerato di Mestre.

Si vuole dunque creare un canale istituzionale di comunicazione sui forti del Campo Trincerato di Mestre che rappresenti un punto di riferimento attraverso il quale ottenere le informazioni desiderate, senza disperdere le energie in lunghe e spesso poco proficue ricerche.

Così si utilizzano al meglio gli strumenti che l'evoluzione tecnologica ci fornisce, andando incontro alla modernità il cui ruolo è fondamentale anche per riscoprire il passato.

L'Amministrazione, attraverso la realizzazione dell'archivio, si augura quindi di riavvicinare i forti alla vita quotidiana delle persone, semplificando la ricerca delle informazioni ed ampliando i punti di vista, ed intende farlo rendendo i cittadini stessi partecipi della grande raccolta che è a fondamento di questo ambizioso progetto.


l'Assessore all'Ambiente
Pierantonio Belcaro  
 


Testi tratti dal fascicolo "Il campo Trincerato di Mestre"
Associazione Dalla Guerra alla Pace Forte alla Gatta
Giorgio Sarto, curatore Laboratorio Mestre '900.

Per "forti del campo trincerato di Mestre" si intendono principalmente le opere realizzate, dopo l'unità d'Italia, quale completamento delle difese in terraferma attorno a forte Marghera (costruito da francesi e austriaci ai primi dell'Ottocento).

Dai risultati di una approfondita analisi della Commissione per lo studio della difesa dello Stato,Venezia era sufficientemente protetta verso il mare da una serie di batterie e fortificazioni relativamente moderne. Il problema si evidenziava sul fronte terrestre, praticamente scoperto, che rendeva estremamente vulnerabile la città e, in particolare, le sue strutture militari (come l'Arsenale).

Venne progettato un "campo" di undici forti che, con forte Marghera come nucleo, segnassero un vasto arco da Malcontenta a Tessera per un controllo completo dl territorio, ma problemi di costi portarono alla prima realizzazione di sole tre opere: Brendole (Gazzera), Tron e Carpenedo.

Agli inizi del Novecento venne deciso di completare il campo trincerato e di ristrutturare i primi tre forti e forte Marghera, sostituendo gran parte degli armamenti ormai obsoleti (l'armamento principale viene portato sul traversone centrale).

I sei nuovi forti sorgono in posizione più avanzata per l'aumento della gittata dei cannoni, sono di concezione completamente diversa e basata sul modello ideato da Enrico Rocchi.

Denominate "batterie corazzate", le opere erano in calcestruzzo, con potenti cannoni in pozzo protetti da cupole in acciaio e allineati lungo la struttura protetta da un terrapieno sul fronte d'attacco e sempre circondata da un fossato.

Alla Bazzera fu, inoltre, costruita una polveriera come deposito esterno per tutte le munizioni, e a Campalto venne stanziata una squadriglia di aeroplani con due dirigibili.

Con lo scoppio della Grande Guerra tutte queste fortificazioni si dimostrarono inadeguate e furono disarmate per portare gli armamenti al fronte. Da allora sono sempre state utilizzate come depositi di munizioni fino al loro definitivo abbandono.


 
 


 
Organizzazione data creazione : 27 marzo 2009

 
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