Descrizione del bene |
Intervista di memoria orale a David Salvadori, atleta e allenatore del nuoto veneziano, relativa alle vicende del nuoto a Venezia. David Salvadori, classe 1952, inizia a nuotare nella Mestrina Nuoto all’età di circa 6 anni, stimolato dal padre che fu uno dei soci fondatori dell’attuale piscina CONI, e fino all’età di 16 anni praticò il nuoto passando poi alla pallanuoto che smise attorno ai vent'anni. Ricoprì vari ruoli e dopo un'accorta preparazione atletica e allenamento approdò in Nazionale. David nel nuoto non ottenne però grandi successi; molto meglio la pallanuoto che lo vide maggiormente protagonista.
Le migliorie nella preparazione atletica di allora avvennero a seguito delle innovazioni portate da suo fratello, il quale dopo un viaggio studio in America ritornò con metodi e schemi usati allora dagli atleti degli Stati Uniti, mutuati dalle tecniche dell’atletica leggera: ad esempio si introdussero le corsie in vasca costringendo gli atleti a gareggiare all’interno di spazi ben definiti e vennero introdotto poi anche la tecnica di rotazione su se stessi al fine di cambiare verso nella vasca. Spiega David che allora gli atleti si formavano tipo “catena di montaggio”, quindi partendo dal gradino più basso si insegnava il galleggiamento, poi si passava a nuotare con la testa sotto l’acqua fino a quando il Direttore Tecnico dava l’assenso per poter far passare il giovane atleta alla piscina dove iniziava la vera e propria preparazione per affrontare una gara.
Anche per David il ricordo della piscina come luogo di socializzazione è tuttora vivo e nitido, la piscina come la famiglia un simbolo di quegli anni.
Pure il ricordo del padre Giorgio è stampato nella sua memoria, uomo di sport che visse per lo sport dedicandogli tutta la sua vita, sino a sacrificare tutto, anche i momenti personali. Emblematico fu l’episodio della sua morte, che lo colse a seguito di un infarto proprio mentre stava cronometrando una gara. |