Descrizione del bene |
Intervista di memoria orale a Gian Enrico Zambon, atleta del nuoto veneziano e giudice di gara, relativa alle vicende del nuoto a Venezia. Classe 1943 inizia a nuotare nella piscina del Dopo Lavoro Ferroviario a Venezia con la classica "spinta in acqua”. Allora la piscina era il luogo delle vacanze lì si passava tutta la giornata, dal mattino alla sera, dove si mangiava e stava al fresco in compagnia degli amici e dei parenti.
I primi allenamenti si facevano a Venezia ma talvolta l'allenatore, il solito Veclani, portava gli atleti a Mestre e Padova per poter rifinire al meglio la preparazione. Questo impegno, di per sé gravoso, in seguito costrinse Zambon, giovane studente, a tralasciare lo sport per lo studio. Bisogna dire che Zambon non ottenne mai risultati eclatanti e che l'unico risultato di prestigio fu un buon piazzamento ai campionati italiani dedicati ai ferrovieri, nello stile rana nel quale Zambon era specialista. Ci furono poi molte altre gare alle quali partecipò con risultati alterni, ma soprattutto vivo è il ricordo di Amedeo Chimisso, atleta generoso e potente scomparso tragicamente. A fine carriera Zambon si specializza e diventa arbitro di gara e in questo ruolo riceverà molte soddisfazioni. L'intervista si conclude col sincero augurio che il CONI ritorni con la sede alla sua città d'origine che era Venezia. |