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LUCIANA RUSSO - Teatro Per Mestre - T.P.M.
“Fare Teatro”
Questa è la storia di una piccola attrice che è anche la storia di un aspetto di Mestre, la mia Piccola città Thornton Wilder, prima commedia di Teatro Moderno, propriamente detto del Novecento USA. Questo archivio per immagini, racconta attraverso foto di scena e di situazioni private la mia storia di attrice. Si tratta di foto di vario genere, da foto di scena a scatti rubati nella preparazione di uno spettacolo.
Ho fatto teatro per 25 anni della mia vita dal 1960 al 1985. Avevo covato l'ardente desiderio di farlo praticamente dalla nascita. Mi dicono che da bambina, quando accadeva che gli adulti mi facessero quella stupida domanda, che allora era un rituale inevitabile: "cosa vuoi fare da grande"? Io già dai 4 anni rispondessi: "non so come si chiama....ma quella roba che tu hai la luce addosso e gli altri al buio ti guardano"… Poi per un deragliamento del destino ho smesso di vivere di e nel teatro. Per me studiare una parte, approfondire i tratti psicologici, cercare un'andatura, inventarsi degli atteggiamenti, dare un'inflessione, sentirsi bella o brutta, bionda o bruna, cogliere il valore di una pausa, provocare un effetto comico, esaltare la commozione, essere attraente o insignificante, uscire da se stessi attingendo nel più profondo di sé per diventare un'altra persona, essere una, cento, mille persone diverse divertendo o facendo riflettere gli spettatori... tutto questo aveva un fascino prodigioso!
Un giorno, nel periodo della mia pseudo frequentazione universitaria, il grande Giovanni Poli, mai dimenticato regista del teatro universitario veneziano, mi aveva fermata nel cortile di Ca' Foscari chiedendomi:
"Non hai mai pensato di recitare, di fare teatro?"
"Ma io ... Professore... non ho mai pensato ad altro ... in vita mia..."
"Ti aspetto in teatro vieni che facciamo un provino…”
Mi stava arrivando dal cielo la conferma del mio “talento”?
Eravamo nel 1957 ed il permesso di uscire di sera e andare addirittura a Venezia (ho sempre abitato a Mestre) la mia famiglia non me lo diede…altri tempi! Ne fui disperata e certo non potevo immaginare che in capo a 8/10 anni sarei stata addirittura tra i fondatori di una Associazione teatrale e di un Teatro, un mini teatro d’essai con una platea di 70 posti.
Il periodo Maggiorenne! E finalmente dopo quasi un anno passato a Londra torno a casa ed entro nel mondo del lavoro e il caso mi fa riaccostare, sempre per sollecitazione esterna più che per mia ricerca, al teatro; finalmente entro in contatto con altri appassionati. Letture animate in seno all’U.P. (Università Popolare di Mestre) e poi recite nel GAD (Gruppo d’Arte Drammatica), dove finalmente ho la mia prima parte.
Dal 1966 con un gruppetto di appassionati osiamo progettare qualcosa di ontinuativo e ricorrente assimilabile ad una stagione teatrale, formiamo il nostro GAD Mignon e cominciano le nostre “Stagioni Teatrali”. Recitiamo in tutti gli spazi possibili di Mestre: Cinema Dante (Dopolavoro Ferroviario), Teatrino della Fabbrica Tabacchi a Venezia, Teatro della Montedison di Porto Marghera, White Room che poi diventerà il Cinema Corsino del Cinema Teatro Corso, una Galleria D’Arte (La San Giorgio di via Ca’ Savorgnan del pittore/poeta e nostro mecenate Mario Lucchesi), palestre, biblioteche, sale spaziose e ogni dove ci chiamino e apprezzino. Cominciamo ad avere un repertorio e un discreto circuito di tournée non solo in Veneto! Nel 1968/9 audacemente mettiamo in scena la tosta pièce Aspettando Godot di Samuel Becket all’epoca in scena a Parigi, Londra, New York! Risultato: una bomba per Mestre! E ufficialmente siamo la Compagnia Teatrale Teatro per Mestre
Nel 1968/9 audacemente mettiamo in scena la tosta pièce Aspettando Godot di Samuel Becket all’epoca in scena a Parigi, Londra, New York! Risultato: una bomba per Mestre! E ufficialmente siamo la Compagnia Teatrale Teatro per Mestre
Dopo grande fermento e necessità di spazi idonei e continuativi per creare un nostro appropriato repertorio, nasce l’Associazione Teatro per Mestre, poi Cooperativa, brevemente detta TpM (acronimo entrato immediatamente nel lessico cittadino), che coraggiosamente trasforma un magazzino di Via Giordano Bruno a ridosso delle vecchie mura del Castello di Mestre nel TEATRINO DELLA MURATA, il primo spazio esclusivamente teatrale di Mestre, che debutta il 10 Aprile 1970 (il nome Murata viene da un suggerimento dell’Ill.mo Prof. Vladimiro Dorigo di Ca’ Foscari).In questo spazio si vive il teatro: dall’essere allievi dell’Officina – nome del Laboratorio permanente di iniziazione al recitare - al destreggiarsi con chiodi martelli, pitture sartoria, contabilità, pulizie, guardianìa, vendita biglietti, propaganda, cartellonistica: un ritrovarsi per molti, giovani e non, un centro di vita tout-court! Anni speciali in cui io propongo e realizzo tre filoni importantissimi, nuovi per Mestre: l’Animazione teatrale nelle scuole, il Teatro per Ragazzi ed Il Teatro Femminile.
Io rimango socia operativa fino al 1984, anno delle mie dimissioni.
Luciana Russo
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Maggiorenne! E finalmente dopo quasi un anno passato a Londra torno a casa ed entro nel mondo del lavoro e il caso mi fa riaccostare, sempre per sollecitazione esterna più che per mia ricerca, al teatro; finalmente entro in contatto con altri appassionati. Letture animate in seno all’U.P. (Università Popolare di Mestre) e poi recite nel GAD (Gruppo d’Arte Drammatica), dove finalmente ho la mia prima parte.
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Dal 1966 con un gruppetto di appassionati osiamo progettare qualcosa di continuativo e ricorrente assimilabile ad una stagione teatrale, formiamo il nostro GAD Mignon e cominciano le nostre “Stagioni Teatrali”.
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In questa sezione ci sono locandine, manifesti, articoli di giornali, biglietti, inviti, programmi di sala, gadget documenti tanto preziosi per noi che raccontano questa storia in modo diverso e complementare alle foto ed alle parole. Le locandine e i manifesti sono la specifica testimonianza dei nomi degli attori, dei registi, degli autori, degli sceneggiatori, dei tecnici, dei luoghi, dei costi, la differenza sta nella loro esposizione: le prima all’interno dei luoghi tipo negozi e le seconde sui muri delle città e negli spazi grandi. Gli articoli dei giornali riportano l’opinione della “critica”, temuta e amata voce dei Giornali: l’applauso di un giornale è un suono fermato per sempre! Tutte le pubblicazioni sono momenti di contatto col grande pubblico in qualche circostanza particolarmente importante tipo Festival, Programmazioni multiple, Incontri cittadini. Le altre testimonianze sono il corollario necessario ad una attività umana totalizzante e complessa dai mille aspetti, dove in gioco è la persona con il suo talento, le sue qualità, le sue debolezze, il suo coraggio, la sua energia esistenziale.
"Gli attori di una compagnia teatrale sono come l'equipaggio di una nave, protesi negli stessi movimenti, dipendenti gli uni dagli altri, obbligati a vivere insieme, nel bene e nel male, durante un viaggio la cui durata dipende dal successo o meno della commedia che stanno rappresentando. Disperata unione di esseri nervosi, sensibili, tesi, incerti di sé stessi e del loro avvenire, fingendo di essere quello che in realtà essi non sono". Carlo da “ Le figaro”
Fare teatro può contribuire a far nascere un arcobaleno sulla città (Carlo Gherlenda) 1984.
ultima modifica: 20 novembre 2017 |
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